giovedì 16 aprile 2009

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Pubblicazione: 25-03-2009, STAMPA, TORINO, pag.64
Sezione: Cronaca di Torino
Testata: [STAMPA]
Autore: TROPEANO MAURIZIO

L'ENTE DEL SINDACATO CORSA CONTRO IL TEMPO PER EVITARE IL FALLIMENTO Bresso denuncia la formazione Cisl ''Rimborsi sospetti'' Ial, buco di 15 milioni nonostante i soldi Ue Esposto della Regione: richieste illegittime.
Non si tratta di corsi fantasma, anzi qualita' e quantita' della formazione professionale fornita dallo IAL, l'istituto di orientamento al lavoro che fa capo alla Cisl, sono ritenuti di assoluta garanzia, ma il problema e' che questa volta i controlli messi in campo dalla Regione sono serviti per accertare anomalie gestionali e amministrative nelle richieste di rimborsi provenienti dai fondi dell'Unione Europea. Anomalie che sono state evidenziate dall'esame della certificazione presentata dall'Istituto di formazione e che hanno spinto la Regione a presentare nei giorni scorsi un esposto alle procure della Repubblica di Torino e di Asti e alla Corte dei Conti. Anomalie che secondo la Regione mettono in evidenza la presentazione di una documentazione contabile diversa dalle spese poi effettivamente sostenute dallo IAL. Ma in che cosa consistono queste anomalie? L'Unione Europea ha fissato rigide procedure per assegnare le risorse dei fondi comunitari legati alla formazione professionale. Tra le regole c'e' quella che prevede che siano pagati solo i costi reali effettivamente sostenuti per l'organizzazione dei corsi di formazione. I controlli regionali svolti dai dirigenti dell'assessorato alla Formazione sulla certificazione delle spese sostenute dallo IAL-Cisl hanno evidenziato che su una richiesta di rimborso ad esempio 100 euro solo una quota era effettivamente legata ai costi reali. Il resto serviva per la copertura di investimenti fatti negli anni precedenti e i cui interessi bancari - in base alla normativa Ue - non sono rimborsabili dalla Regione. Dopo i controlli effettuati la giunta Bresso, insomma, puo' pagare e paghera' solo i costi reali effettivamente sostenuti per le specifiche attivita' di formazione e nello stesso tempo di autotuela. Con l'invio dell'esposto alla magistratura la Regione affida ai giudici il compito di accertare o meno l'esistenza di reati di carattere penale di fronte alla richieste di rimborsi di costi che secondo la Regione non corrispondono a quelli effettivamente sostenuti dallo IAL. La verifica contabile relativa ai fondi comunitari assegnati grazie al documento di programmazione finanziaria 2000-2006, pero', rischia di approfondire la crisi dello IAL che gia' oggi fa fatica a far fronte alle richieste dei fornitori e a saldare arretrati nel pagamento delle tasse. L'Istituto di formazione, infatti, deve far fronte ad un deficit di bilancio di circa 15 milioni. Per cercare di far fronte a questa la situazione nello scorso ottobre e' arrivato Giovanni Marchionni che e' stato nominato amministratore unico. Piu' o meno nello stesso periodo falliva lo IAL del Veneto lasciando per strada una sessantina di dipendenti. E cosi' per evitare che la storia si ripeta anche in Piemonte e' scattata una corsa contro il tempo. Per questo la Regione sta cercando in tutti i modi di garantire la continuita' delle attivita' non solo per garantire un futuro ai 250 dipendenti dell'ente e per i collaboratori ma anche per i cinquemila giovani e meno giovani che in questo periodo stanno frequentando i corsi. Un'operazione che la Regione e' pronta ad assecondare solo in presenza di una forte discontinuita' con la gestione del passato.



Pubblicazione: 25-03-2009, STAMPA, TORINO, pag.64
Sezione: Cronaca di Torino
Testata: [STAMPA]

I PRECEDENTI Ad ottobre bancarotta in Veneto
Lo IAL (Istituto addestramento lavoratori), ente «senza fine di lucro», e' stato fondato nel 1955 dalla Cisl. Si tratta di un colosso senza pari in Europa, con sedi distaccate in 19 regioni e si occupa di formazione e aggiornamento professionale, culturale, sociale dei giovani e, piu' in generale, dei lavoratori occupati e non. Ad ottobre 2008 ha chiuso per bancarotta la sede del Veneto, lasciando a casa 60 lavoratori. Tre mesi prima una bufera si era abbattutta sullo IAL di Abruzzo e Molise: la Finanza indago' su 20 milioni di fondi europei spariti dal bilancio.



Pubblicazione: 25-03-2009, STAMPA, ASTI, pag.55
Testata: [STAMPA]
Edizione: [ASTI]

LA REGIONE Corsi Ial Esposto in procura sui rimborsi
Non si tratta di corsi fantasma, anzi qualita' e quantita' della formazione professionale fornita dallo IAL, l'istituto di orientamento al lavoro che fa capo alla Cisl, sono ritenuti di assoluta garanzia, ma il problema e' che stavolta i controlli messi in campo dalla Regione sono serviti per accertare anomalie gestionali e amministrative nelle richieste di rimborsi provenienti dai fondi dell'Unione Europea. Anomalie che sono state evidenziate dall'esame della certificazione presentata dall'Istituto e che hanno spinto la Regione a presentare nei giorni scorsi un esposto alle procure della Repubblica di Torino e di Asti e alla Corte dei Conti. Anomalie che secondo la Regione mettono in evidenza la presentazione di una documentazione contabile diversa dalle spese poi effettivamente sostenute dallo IAL. L'Unione Europea ha fissato rigide procedure per assegnare le risorse dei fondi comunitari legati alla formazione professionale. Tra le regole c'e' quella che prevede che siano pagati solo i costi reali effettivamente sostenuti per l'organizzazione dei corsi di formazione. I controlli regionali svolti dai dirigenti dell'assessorato alla Formazione sulla certificazione delle spese sostenute dallo IAL-Cisl hanno evidenziato che ad esempio su una richiesta di rimborso di 100 euro solo una quota era effettivamente legata ai costi reali. Il resto serviva per la copertura di investimenti fatti negli anni precedenti e i cui interessi bancari non sono rimborsabili da parte della Regione.



Pubblicazione: 26-03-2009, STAMPA, TORINO, pag.60
Sezione: Cronaca di Torino
Testata: [STAMPA]
Autore: TROPEANO MAURIZIO

Formazione Cisl la Regione chiude i rubinetti Dopo l'esposto a Procura e Corte dei Conti
La Regione ha avviato le procedure per la sospensione dell'accreditamento all'agenzia di formazione IAL-Cisl. La decisione dell'assessore Gianna Pentenero e' la conseguenza diretta dell'esposto inviato nei giorni scorsi alle procure della Repubblica di Torino e Asti e alla Corte dei Conti dove si denunciano anomalie nei rendiconti presentati alla Regione e anche nella lettura dei bilanci dell'ente. Il direttore dell'assessorato, Ludovico Albert, ha disposto la verifica sull'utilizzo dei fondi dell'Unione Europea concessi tra il 2000 e il 2006 allo IAL. Si tratta di circa 50 milioni. Alla fine della verifica i funzionari regionali hanno riscontrato per «mancanza di congruita'» nella spesa per circa 15 milioni. Secondo la Regione l'agenzia di formazione ha presentato una documentazione contabile diversa dalle spese effettivamente sostenute per l'organizzazione dei corsi di formazione. Nelle verifiche e' emerso che ai docenti sono stati pagati stipendi e contributi mentre risultano debiti dello IAL nei confronti di Inps e Stato. Di fatto i contributi non sono stati pagati per alcuni anni e l'Agenzia ha ottenuto la rateizzazione. Che cosa dicono allo IAL? In attesa di conoscere il contenuto dell'esposto stanno lavorando per cercare di dare continuita' lavorativa ai 246 dipendenti e al migliaio di collaboratori, e didattica ai 6000 allievi sparsi per il Piemonte. Giovanni Marchionni e' stato richiamato in servizio on l'obiettivo di mettere ordine nei conti dell'Agenzia. E' al lavoro da ottobre e spiega: «Abbiamo anche fatto un lavoro di verifica sui nostri conti e posso dire che ad oggi non esiste alcun appiglio che possa lasciare un dubbio su un uso distorto dei fondi pubblici». Marchionni parla di un meccanismo abnorme per i controlli e per la riscossione dei contributi: «Ad oggi abbiamo crediti per circa 6,4 milioni». E quelle anomalie riscontrate dalla Regione potrebbero nascere dal «fatto che potrebbero essere state fatte dichiarazioni di pagamento di tutte le poste anche se poi non tutto potrebbe essere stato liquidato nei tempi dovuti. Aspettiamo di sapere che cosa fara' la magistratura». La «mission» di Marchionni e' di garantire la continuita' dell'agenzia ed evitare il fallimento: «Sarebbe un delitto di carattere socIALe distruggere e annientare un'esperienza di formazione unica in Piemonte e che lavora soprattutto con le fasce piu' disagiate della popolazione». Certo, «la situazione del debito e' pesante e si e' sviluppata nel corso degli anni aggravata anche dai ritardi di pagamento da parte degli enti locali». Marchionni ha avviato un'azione di risanamento - due sedi saranno chiuse - e una razionalizzazione dei costi. Ma gli effetti sul bilancio sono minimi. Ecco perche' allo IAL stanno valutando la possibilita' di ricorrere all'amministrazione controllata - «c'e' gia' il precedente di Alitalia», spiega il sindacalista. Ma il futuro e' legato anche alla trattativa avviata con la Regione per evitare la revoca dell'accreditamento, il documento che permette alle agenzie di formazione di partecipare ai bandi pubblici. «Senza accreditamento siamo praticamente azzerati» , spiega Marchionni. La Regione e' pronta a fare la sua parte «perche' abbiamo apprezzato la qualita' e l'organizzazione dei corsi e siamo preoccupati per il futuro delle persone che lavorano per l'agenzia di formazione e per gli allievi», spiega Pentenero. Per intervenire, pero', la giunta Bresso chiede allo IAL «un forte segnale di discontinuita' sulla gestione amministrativa che ha dimostrato di non essere credibile». La strada dell'amministrazione controllata puo' servire ma «noi vogliamo vedere un serio piano economico».



Pubblicazione: 29-03-2009, STAMPA, TORINO, pag.65
Sezione: Cronaca di Torino
Testata: [STAMPA]
Autore: TROPEANO MAURIZIO

Buco di 22 milioni Ial-Cisl sul baratro Spunta l'amministrazione straordinaria I guai dell'ente di formazione del sindacato
Domani si capiranno meglio quali sono le mosse che la Cisl del Piemonte fara' per cercare di salvare dal fallimento lo IAL, la storica agenzia di formazione del sindacato. Tocchera' ai vertici regionali capire se la strada di ricorrere all'amministrazione controllata e' perseguibile e, soprattutto, se ci sono i margini per trovare un'intesa con la Regione che ha gia' congelato fino alla fine di luglio le procedure per la revoca dell'accreditamento. Il problema e' che il deficit e' superiore a quello finora raccontato sui giornali, come si puo' leggere nella lettera inviata all'agenzia di formazione e al settore formazione professionale di tutte le otto province del Piemonte. Dalle verifiche effettuate dalla Regione emerge infatti che lo IAL-Cisl ha un debito di 14,5 milioni legato al pagamento irregolare delle imposte e dei contributi previdenzIALi. L'agenzia ha iniziato a pagare a rate una parte di questo debito, circa 5,6 milioni, ma il rimborso avverra' durante un periodo molto esteso e prevede il pagamento di interessi. E poi e' necessario tener conto dell'esposizione dello IAL verso le banche (circa 3,6 milioni) e dei crediti vantati da docenti e consulenti esterni, 3,7 milioni. In tutto il deficit dello IAL e' di 21 milioni e 775 mila e 826 euro. E questo a fronte di un fatturato che nel 2008 e' stato di 23,5 milioni. Lavorano per l'Agenzia 246 dipendenti diretti e circa 1000 consulenti, i meno garantiti in caso di un eventuale fallimento. Un evento che tutti vorrebbero evitare. La situazione e' complessa. Per la Regione, che ha presentato un esposto alle Procure di Torino e Asti, si possono configurare ipotesi di illecito penale e di danno erarIALe. Ma al di la' di quello che faranno i giudici i problemi nascono dalla convinzione della Regione che non esista piu' una sana gestione finanziaria per proseguire con l'accesso ai fondi pubblici per la formazione. E senza quei soldi il futuro dello IAL e' segnato. Ci sono, pero', anche alcune situazioni positive. Giovanni Marchionni, amministratore unico dello IAL dallo scorso ottobre, mette sul piatto crediti per 6,4 milioni che potrebbero far scendere il debito a circa 15 milioni. Il secondo aspetto positivo e' rappresentato dal know how professionale di dipendenti e consulenti e dalla qualita' dei corsi svolti riconosciuta anche dalla Regione. Due punti di forza che potrebbero servire a facilitare la strada per arrivare ad ottenere l'amministrazione straordinaria. E' questo il percorso ipotizzato dai dirigenti dell'agenzia di formazione e che domani potrebbe essere condiviso da tutta la Cisl. E' probabile che la richiesta venga presentata al Tribunale di Asti. Se il giudice dara' il via libera si seguira' la procedura usata per Alitalia. In pratica il giudice nominera' un amministratore straordinario che dovra' stabilire entro un mese se esistano le condizioni per ripartire con una nuova societa' - senza debiti che farebbero capo ad una bad company - che dovrebbe essere poi venduta. La nuova societa', poi, potrebbe presentare un piano economico e garanzie contabili tali da convincere la Regione a rilasciare un nuovo accreditamento necessario per ottenere i finanziamenti pubblici per la formazione.



Pubblicazione: 02-04-2009, STAMPA, TORINO, pag.51
Sezione: Cronaca di Torino
Edizione: [TORINO]

''Solo la Regione puo' salvare lo Ial'' Allarme Cisl: senza accredito si chiude tutto
L'assemblea dei soci dello IAL ha deciso di voltare pagina e domani al Tribunale di Asti chiederemo che l'Agenzia di formazione possa accedere all'amministrazione straordinaria. La Cisl del Piemonte non vuole licenziare nessuno e vuole restare, con nuovi strumenti, nel settore della formazione. La Regione, pero', ci deve aiutare in questa opera di risanamento e non strozzarla. Il futuro dei dipendenti e di 5600 allievi dipende anche dalle scelte della giunta Bresso». L'appello di Giovanna Ventura, segretaria regionale della Cisl, arriva dopo che il sindacato e lo IAL - «che sono due entita' autonome» - hanno messo a punto un piano di salvataggio della storica agenzia di formazione che deve far fronte ad un deficit milionario. La Regione si e' detta disponibile a fare la sua parte ma ha chiesto un segnale di discontinuita' con la gestione del passato. Il segnale e' arrivato? «Credo che la richiesta di amministrazione straordinaria sia una scelta che indica la volonta' di cambiare rotta. Credo che la nostra volonta' di non abbandonare dipendenti e ragazzi vada in quella direzione cosi' come la decisione di cercare sinergie con altre agenzie o associazioni di rappresentanza per creare un nuovo consorzio. L'opera di risanamento e' avviata. La discontinuita' e' assicurata. Ora la Regione deve fare la sua parte». Che cosa chiedete alla Giunta Bresso? «Possiamo comprendere la scelta della Regione di presentare un esposto alla magistratura e anche quella di sospendere la procedura di accreditamento ma per ripartire serve proprio quel documento perche' altrimenti non possiamo continuare a fare i corsi. Noi chiediamo alla Giunta di dare il via libera ad un accreditamento provvisorio che sara' consolidato dal nuovo soggetto che puntera' a lavorare anche sul mercato privato». La Regione vuole fatti. Ci sono? «Lo IAL si e' messo in regola con il fisco e l'Inps. Se la Regione chiede all'Agenzia delle Entrate il documento unico della regolarita' contributiva lo avra'. E poi ci sono la Cisl nazionale e quella regionale e anche lo IAL nazionale che sono pronti a fare da garanti».. Ma come si e' arrivati a questa situazione di deficit? «La vicenda dello IAL e' il segnale di una difficolta' di tutto il sistema della formazione. Una difficolta' che nasce dalla decisione di assegnare la competenza alle province e da un sistema di pagamento delle prestazioni basato sui rendiconti che di fatto obbligano le agenzie di formazione ad esporsi con le banche per poter svolgere il proprio ruolo socIALe. E se ai ritardi nei pagamenti si somma il fatto che gli interessi bancari non sono rimborsabili si arriva al deficit. E' un gatto che si morde la coda». Come si esce da questa situazione? «La vicenda dello IAL deve servire per una riflessione generale sul futuro di questo settore e sulla necessita' di una riforma dei pagamenti. In Lombardia ed Emilia Romagna si usano i voucher e il sistema e' piu' snello ed efficace».



Pubblicazione: 06-04-2009, STAMPA, TORINO, pag.61
Sezione: Cronaca di Torino
Testata: [STAMPA]

DIARIO
Il futuro dello IAL Verso la gestione straordinaria «Apprendiamo con piacere che lo IAL ha fatto richiesta di gestione straordinaria. Se ci saranno i presupposti tecnici e legali per l'accreditamento, saremo lieti di concederlo». L'assessore regionale alla Formazione, Gianna Pentenero, risponde cosi' alle sollecitazioni della segretaria della Cisl, Giovanna Ventura (nella foto). Subito dopo, pero', l'assessore puntualizza: «Non e' corretto attribuire la causa del deficit al ritardo con cui Province e Regione hanno provveduto ai pagamenti. Non e' questo l'elemento che ha messo in difficolta' l'Istituto e affermarlo sarebbe uno scarico di responsabilita' che non possiamo accettare. Cosi' come non si puo' parlare di difficolta' di tutto il settore della formazione». E conclude: «Fatti i doverosi e rituali controlli su tutto il sistema della formazione, dopo aver riscontrato una situazione di anomalia nei pagamenti, era nostro dovere evidenziare gli elementi a nostro giudizio illegittimi presentando un esposto alla magistratura».

4 commenti:

Kannadelgas ha detto...

La Signora Pantenero ci fa una pessima figura, è scandaloso e ridicolo affermare che il megadebito di 22 milioni sia imputabile alla lentezza nell'erogazione dei fondi da parte degli enti finanziatori. Ma dico, 22 milioni di interessi passivi dovuti alle anticipazioni bancarie non sono un po' troppi? Fatevi 2 conti prima di spararle così grosse!
Giorni fa inoltre c'è stata una riunione con un sindacalista Cisl, Poggio, che ha tentato goffamente di spiegare la situazione ai consulenti dello Ial, e soprattutto di tenerli buoni. I partecipanti erano davvero pochi, non è che la direzione si sia proprio sbattuta per avvisarli tutti. E così molti non l'hanno saputo, o l'hanno saputo tardi, quando ormai avevano preso impegni (parlo di quei fortunati che oltre allo Ial hanno altri datori di lavoro, che magari li pagano pure per il lavoro che svolgono, beati loro!) Comunque i consulenti erano pochissimi, e la riunione è stata pietosa. La Cisl ci tiene a farci sapere che dalle ispezioni ( quelle che hanno portato alla sospensione dell'accreditamento) è emersa "SOLO" una cattiva gestione, insomma risulta che nessuno ha rubato, altrimenti sarebbe intervenuta la Finanza. Poi è stato sottolineato che la Cisl e lo Ial sono enti separati. E che magari sì, la Cisl ha mancato nel suo dovere di controllare cosa combinasse chi gestiva lo Ial, ma era in buona fede (sennò sarebbe intervenuta la Finanza, no?) Questo, ammesso che sia vero, ci consola. Siamo in mano a un branco di incapaci, ma puri come gigli!
E poi, diciamolo, chissenefrega, se lo Ial e la Cisl sono enti separati. La Cisl è la sola, unica proprietaria dello ial. Ne è quindi responsabile. Anch'io ed il mio rottwailer siamo enti separati, ma se lui aggredisce un passante, pago io!
Questa è una delle situazioni più paradossali che io abbia mai vissuto. La Cisl, un sindacato, che fa della difesa dei diritti dei lavoratori la propria bandiera, non solo evita accuratamente di assumere i docenti che lavorano in un suo ente, preferendo tenerli nel precariato a colpi di contratti a progetto, ma non li paga nemmeno, e da anni! C'è chi aspetta 20.000 euro !!! Mentre i dipendenti Ial, quelli, li paga. Ora che è in amministrazione straordinaria, infatti, lo Ial deve chiedere il permesso al giudice per accedere alle proprie casse, foss'anche per prelevare un euro. Ebbene, lo ha fatto. Ha chiesto l'autorizzazione al giudice, per poter pagare i dipendenti, e l'ha ottenuta. E a noi consulenti a pregetto niente? Noi, senza i quali i corsi non vanno avanti, siamo forse lavoratori di serie B? TUTTO QUESTO E'INSOPPORTABILE! Bisogna fare qualcosa, e in fretta, dobbiamo difenderci, e muoverci tutti insieme, PASSATE PAROLA!!!!

Kannadelgas ha detto...

ERRATA CORRIGE .
HO ERRONEAMENTE SCRITTO "PANTENERO" (ORMAI NOI CO CO PRO COMINCIAMO A DARE I NUMERI). MA E' OVVIAMENTE LA SIGNORA VENTURA, SEGRETARIA CISL, NON LA SIGNORA PANTENERO, A SOSTENERE
L'ASSURDITA' DEI 22 MILIONI DI DEBITO DOVUTI AGLI INTERESSI PASSIVI,chiedo quindi scusa per la svista ma l'esasperazione fa brutti scherzi

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente sul giudizio relativo alla CISL. E' un comportamento INDEGNO! Il bello è che quando firmi il contratto fanno presente che i pagamenti arriveranno "tardi", ma qui si parla di anni e, adesso, probabilmente di "MAI".
Non vedo però sui mezzi di informazione la giusta attenzione per questa vicenda, anche e soprattutto per i suoi aspetti etici. Possibile che non ci sia un altoparlante anche per noi precari dello IAL?

sandro ha detto...

Ciao Mi chiamo Sandro e faccio parte dell'infinita massa di sfigati che ruotano attorno alla formazione.
1 anno di co pro e poi 3 tempi determinati con CSEA,che poi mi lascia a casa senza nessun tipo di problema; poi ciliegina sulla torta, collaboraz occasionale con IAL, che non mi darà una lira.Ah per implorare il denaro che in un paese civile avrei avuto ed in tempi accettabili, dovrò fare vertenza tramite sindacato, spendendo 50 euro più il 5 % degli eventuali pagamenti.
Io vorrei solo dire questo:
sono deluso e amareggiato.
Viviamo in un paese in cui non c'è rispetto per chi lavora! questa è la traduzione di ciò che accade.
Abbiamo delle leggi di carta igienica, dei diritti micro e comunque raggirati e mai riconosciuti, siamo precari tutti!
Come è possibile che in un paese che si definisce una Repubblica qualcuno stia sempre a galla e qualcun'altro si scortichi vivo e s'affanni per poi vedere rubati i suoi soldi da ditte che falliscono, guidate da dirigenti con più esperienze di fallimento alle spalle? che legge permettiamo ci regoli?
Sandro Lingua